— La conclusione del rapporto politico ed amicale (semmai ci fosse stato) nel panorama politico nazionale tra Berlusconi e Fini sta comportando una decisa presa di posizione e di coscienza da parte dei simpatizzanti della coalizione di centro-destra e dei militanti politici solo sulla carta facenti parte del PDL, in realtà sempre tenacemente aggrappati alla sottana di Forza Italia o Alleanza Nazionale. “Il Popolo della Libertà non esiste più” ha sentenziato Fini; da qualche giorno sembra non esistere neanche per Berlusconi, considerando le sottaciute volontà del Premier di dar vita ad una nuova creatura partitica. Fu Berlusconi a dar vita autonomamente al Partito a cui Fini (nonostante egli stesso avesse in origine auspicato la creazione di un soggetto politico di centro-destra unitario) probabilmente non ha mai concettualmente aderito. La creazione del PDL nel 2007 cambiò di poco le cose in casa Forza Italia, allargandone il raggio d’azione; qualcosa in più, invece, mutò per ciò che concerne i militanti di AN. Per i “reduci” dall’MSI, in particolare, l’allontanamento ideale da Fini si è materializzato proprio allora, con la cofondazione di questi del Popolo della Libertà. Altri, invece, i più “resistenti”, auspicavano il distacco da Berlusconi per poi convergere nella eventuale nuova “creatura” di Fini, assolutamente convinti di continuare ad ergere questi quale proprio massimo rappresentante. In diversi casi la figura di Berlusconi ha rischiato di fagocitare il Partito. Quella di Fini, al contempo, ha finito per espellerlo. Entrambe, con il prezioso contributo di rappresentanti territoriali, in
determinate realtà non hanno fatto altro che dar vita a forme di leadership tanto isolate, quanto isolazioniste. Nel Vallo di Diano, ad esempio, del PDL si è visto concretamente quasi soltanto il simbolo sugli stendardi e sulle schede elettorali. Se per qualcuno è risultato complicato individuare il rappresentante o i rappresentanti del Popolo della Libertà nel comprensorio valdianese, quasi impossibile è risultato definire posizioni e cariche nei singoli paesi. In generale il Vallo di Diano pare aver registrato una diffusa insofferenza nei confronti del Partito. Nelle maggior parte dei casi, infatti, i rappresentanti di Forza Italia ed AN sono rimasti ancorati alle loro posizioni, preoccupandosi di curare la propria area con relativi assi a mo” di orticello e di custodire gelosamente ed al tempo stesso palesare i propri personali contatti con ‘alti’ rappresentanti sovracomunali della relativa area partitica. E’ sembrata esser questa la vera competizione a cui si è dato vita: quella interna alla coalizione. Nel tempo sono stati diversi gli incontri ed i tentativi di mettere insieme le varie anime del PDL; sono, tuttavia, falliti quelli mirati alla creazione di un coordinamento comprensoriale ed all’elaborazione di un documento strategico finalizzato a dare più peso alla posizione istituzionale dei consiglieri comunali di centro-destra a sud della provincia di Salerno. Inoltre, a diverse riunioni non sarebbero stati invitati determinati esponenti locali del PDL, segno evidente della impossibilità e forse della non reale volontà di unione. Intanto l’annuncio della nascita del nuovo partito di Fini sembra suscitare entusiasmo tra i promotori di Futuro e Libertà per l’Italia Vallo di Diano, gruppo in cui si sono formalizzate diverse adesioni e nel quale si prospettano diversi “ritorni a casa” da parte di militanti di destra che poco digerirono l’adesione al PDL. Il nuovo assetto interno al centro-destra, quindi, potrebbe dar vita ad una diffusa vivacità politica e contribuire al superamento della “mummificazione” ed alla creazioni di definiti punti di riferimento e più concreti e credibili interlocutori. Probabilmente sarà, inoltre, l’occasione per assistere alla “riapparizione” di soggetti per qualche tempo rimasti nella penombra. Nel frattempo, c’è anche chi, come il socialista Giuliano, ha dimostrato di avere le idee chiare, transitando, per alcuni in maniera clamorosa, nelle file del centro destra; altri interpreti politici, invece, è più che probabile che un pensierino a riguardo l’abbiano fatto ma situazioni contingenti hanno impedito, poi, il celebre salto della quaglia. Altri ancora hanno preferito rimandare tale delicata decisione. Fatto che qualcuno potrebbe avere perso l’occasione. Il signor PDL, infatti, è nato, è cresciuto, qualche volta si è piegato, altre ha trionfato ed è ora sul letto di morte. Peccato che nel Vallo di Diano ben pochi l’abbiano potuto conoscere.