di Sandro Cimino.
La televisione digitale terrestre o DTT dal termine inglese Digital Terrestrial Television è la televisione terrestre rappresentata in forma digitale.
Essa costituisce un’importante innovazione tecnologica e coinvolgerà in questo cambiamento oltre 20 milioni di abitazioni entro il 2012.
Dal 2008 ha preso il via lo switch-off e progressivamente verrà spento il segnale analogico in tutto il territorio nazionale. Il passaggio a questa nuova tecnologia di trasmissione del segnale televisivo non dovrebbe comportare costi per i fruitori del servizio, a parte l’acquisto di un decoder. L’impianto d’antenna richiesto dal digitale terrestre è lo stesso già usato per le trasmissioni analogiche e quindi già presente in tutte le abitazioni; alcuni impianti, particolarmente i più vecchi, possono però richiedere una revisione: l’Agcom ritiene infatti che per i sistemi centralizzati sia da prevedere la necessità di un intervento tecnico di adeguamento almeno nel 20/30% dei casi. I costi legati anche all’adeguamento degli impianti d’antenna sono quindi rilevanti.
Inoltre non è possibile ricevere il segnale digitale terrestre con antenne che ricevono poco segnale per esempio quelle antenne a forma di v che tutti conosciamo date in omaggio con i televisori analogici, sopratutto 14 pollici, o acquistate per pochi euro in quanto se si amplifica uno scarso segnale analogico si ottiene un segnale analogico accettabile ma se si amplifica uno scarso segnale digitale si ottiene solo lo scarso segnale di prima.
I costi non sono esclusivamente per gli spettatori, ma anche per le emittenti televisive: la RAI nel 2008 ha chiesto un importante aumento del canone giustificato anche dai costi del passaggio al digitale terrestre.
Il passaggio dall’analogico al digitale prensenta anche vantaggi rilevanti:
- Un maggior numero di canali a disposizione dell’utente(molti dei quali purtroppo saranno a pagamento.)
- Una migliore qualità delle immagini (soprattutto per le trasmissioni in HD)
- Possibilità di interagire con i programmi televisivi.
Il punto di forza del segnale digitale è che non è soggetto ad interferenze, tipiche del segnale analogico che è esposto all’interferenza di altri segnali radio provocando visioni imperfette. Il segnale digitale, invece, è fatto da “pacchetti di “0” e “1” che non risentono di interferenze.
Un altro vantaggio deriva dal fatto che, con la frequenza portante che prima permetteva la diffusione di un solo canale analogico, potranno essere trasmessi quattro canali digitali di pari qualità.
La cosa che risulta più difficile per i telespettatori è la scelta del decoder. In commercio ce ne sono di tantissime tipologie e alcuni di pessima qualità. Esistono sul mercato due tipi di decoder: i decoder interattivi, in grado di ricevere programmi televisivi e di utilizzare i nuovi servizi disponibili con la Tv digitale i decoder non interattivi, o zapper, in grado di ricevere solo i programmi televisivi. Il prezzo di vendita è assolutamente libero e dettato dal mercato. Il decoder non interattivo non è compreso nel contributo statale di 50 euro.
Per scongiurare il rischio che i consumatori possano acquistare un decoder non adeguato (e quindi inutile) saranno infatti creati altri due bollini di qualità che si sommano a quello Blu per i decoder interattivi e a quello Bianco per i modelli integrati nei televisori (che sono ormai il 90% di quelli venduti). I tecnici si sono messi al lavoro per tempo e hanno già individuato, comunicandole ai produttori interessati (oltre una trentina in tutto) le specifiche tecniche dei due nuovi bollini: “Gold” per i decoder e le Tv dotate di sintonizzatore Hd per l’alta definizione e “Grigio” per i ricevitori cosiddetti “zapper”, quelli a basso costo che consentono la sola ricezione dei programmi digitali trasmessi in chiaro.
Non ci resta che aspettare che il segnale digitale raggiunga anche casa nostra e sperare che tutto vada per il verso giusto.