di Sandro Cimino.
Hai fatto tanto per costruirti una buona reputazione in ufficio o più in generale tra le persone che frequenti? Bene, ma potrebbe non bastare.
Con l”evoluzione del Web 2.0 la tua reputazione è sbarcata online. Ognuno di noi ha un”identità virtuale che si è formata con l”utilizzo sempre più assiduo di internet. Social Network, Youtube, gallerie di immagini online, sono tutti ottimi strumenti per raccogliere e rendere disponibili al popolo della rete le tue informazioni e le tue immagini.
Basta provare a digitare il tuo nome su Google per veder comparire centinaia di pagine che parlano di te o che contengono le tue foto. I social network hanno amplificato moltissimo questo fenomeno. Facebook lascia indicizzare a Google il nostro profilo, permettendo di visualizzare a chiunque una miniatura della foto del nostro profilo e la lista dei nostri amici. Solo un utente esperto sa configuararlo in modo da scegliere le informazioni che si vuole rendere pubbliche e quelle che vogliamo restino private. Inoltre sono nati molti siti internet creati ad hoc per raccogliere informazioni sulle persone. Tra questi spiccano 123people.ch e facesaerch.com. Il primo fa una ricerca del tuo nome in tutti i social network esistenti, controlla se esiste un dominio registrato del tipo:(nomecognome.it,com,eu ecc), raccoglie le tue foto, i video , i tuoi indirizzi e-mail, numeri di telefono ecc. Il secondo invece è specializzato nel raccogliere le tue foto e le visualizza con un simpatico effetto flottante. Per fortuna questi strumenti non sono molto accurati e molte volte visualizzano informazioni errate raccolte sommariamente sul web
Mettiamo il caso che, digitando il tuo nome su Google, compare la lista dei firmatari di una petizione a favore della prostituzione……che cosa ne penserebbe tua moglie?
Nel blog di un amico vedi una foto di te ubriaco in una festa ai tempi dell”università.
Mazzata finale: Su Google Earth ti accorgi che, grazie alle foto da satellite, tutti possono vedere il box abusivo che hai costruito in giardino.
Questi sono alcuni esempi di come la rete può intaccare la tua reputazione e diffondere un”immagine di te che ormai non corrisponde più alla realtà. Internet, infatti, non dimentica. Molte informazioni o accadimenti possono risalire a molto tempo fa e comparire ancora oggi in molte pagine, raccontando fatti spiacevoli che ormai avevi superato.
La reputazione online è molto importante. Basti pensare al fatto che oramai è diventata consuetudine, da parte dei responsabili della selezione del personale delle aziende, cercare su internet informazioni sui candidati ed utilizzarle per scoprire lati della personalità che sembrano irrilevanti ma che dicono molto.
Bisogna stare molto attenti, quindi, a quello che pubblichiamo sul web e renderci conto che molte di quelle informazioni possono ledere la nostra immagine o, peggio, possono essere utilizzate per fini illeciti. Sono molto frequenti i casi di furto d”identità. Persone senza scrupoli raccolgono più informazioni possibili su di una persona, ricostruiscono la sua identità utilizzandola per operazioni illecite come l”apertura di conti correnti a nome del malcapitato o l”acquisto di beni. Tutto questo all”insaputa della vittima che vedrà recapitarsi richieste di pagamento di oggestti mai acquistati.
Per non ritrovarti in una di queste situazioni, prima di pubblicare i tuoi dati personali, magari con la speranza che ti contatti la donna della tua vita, pensa che invece potrebbe contattarti la polizia a causa dei movimenti illeciti compiuti a tuo nome.
Esiste anche un’altra questione: la reputazione delle aziende su Internet.
C’è qualche azienda che per ovviare a questo problema ha ingaggiato personale con il compito di “aggiustare” la reputazione che si è fatta con commenti e articoli apparsi sul web.
Si, infatti cercando su internet ho trovato pure delle aziende che forniscono servizi di gestione e controllo della repurazione delle aziende su internet. Però nell’articolo ho voluto trattare solo persone fisiche per non dilungarmi troppo.
Il problema da te sollevato è molto “hot” in questo raggio di secolo, in cui i social network sono visti come i soli mezzi, o meglio come i soli luoghi di incotntro/ “rapportazionali” virtuali,in cui ci si sente protetti e difesi dalla distanza che ti consente di avere il web. Nulla è più falso, proprio nel momento in cui decidi di inscriverti a questi social network hai perso la titolarità dei tuoi dati ed informazioni personali ( e più delle volte dati ed info anche di figlio e/o marito, amico….) dora in avanti saranno altri a trattare i tuoi dati per conto tuo, senza essere più in grado di venirne in possessodi essi. Infatti più delle volte sono società straniere a gestire questi portali, e di conseguenza anche i server di quest’ultime si trovano fuori dai nostri confini e quindi in caso di voliazioni di privacy (per trattamento non consono…) non si è neanche tutelati dalle leggi nazionali. Pertanto anche il Garante a cercato di evidenziare questo problema, dando come consiglio finale, l’autotutela.
Infatti l’autotutela …è la scelta migliore, come del resto avviene nelle attività della vita reale.
Certo è che quando a mettere i fatti tuoi su internet non sei tu ma sono gli altri, diventa difficile proteggere la propria riservatezza, si pensi alle foto in cui si viene taggati su Facebook o ai commenti che vengono lasciati su di te in un qualunque sito. E’ vero che è possibile disitaggarsi nel primo caso o fare querela nel secondo caso ma …