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Disturbi Specifici dell’Apprendimento

29 Gen 2013
Jolanda Di Zeo
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discalculia, dislessia, disortografia, disturbi apprendimento, DSA

DSAIl campo dei disturbi dell’apprendimento ha subito negli ultimi anni un notevole sviluppo, sia sul piano della ricerca di base, sia sul piano del lavoro clinico. L’apprendimento si sa, è un percorso che il bambino compie sin da piccolo tra i banchi di scuola e che prosegue lungo il percorso della propria vita. Attualmente però, le famiglie di tutto il mondo si trovano a dover fare i conti con le problematiche scolastiche dei propri figli: Disturbo Specifico dell’Apprendimento, Disturbo specifico collegato, Condizioni di handicap. Quelli più frequenti sono i DSA. Con il termine di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) indichiamo una serie di difficoltà nell’apprendimento scolastico, che si manifestano in bambini normalmente scolarizzati che non presentano patologie neuro-motorie, cognitive, psicopatologiche e/ o sensoriali. I disturbi specifici dell’apprendimento comportano la non autosufficienza durante il percorso scolastico poiché  interessano  le attività di lettura, scrittura e calcolo.

I DSA sono soliti in bambini e ragazzi che in genere non hanno disabilità o difficoltà particolari, ma possono rendere loro difficile la vita a scuola, se non vengono aiutati nella maniera corretta. I bambini e i ragazzi con DSA non hanno diritto all’insegnante di sostegno ma hanno  diritto, grazie alle Legge 170/10, a strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo (sintesi vocale, programmi di video-scrittura con correttore ortografico, calcolatrice) e a misure dispensative, poiché evitano al soggetto di cimentarsi in attività che sono destinate al fallimento, indipendentemente dal suo impegno così da per permettere loro di sostituire alcune prove con altre più adatte alla loro problematica. I DSA interessano circa il 20% dei bambini del primo anno di scuola elementare e sono più frequenti nei maschi rispetto alle femmine.

I principali disturbi specifici dell’apprendimento sono: Dislessia, Disortografia e Discalculia.

La Dislessia è la difficoltà di apprendimento della lettura in bambini normalmente scolarizzati, di intelligenza normale senza alcun deficit sensoriale. Secondo la recente definizione dell’International Dyslexia Association (IDA) “la dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inatteso in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che può impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale”.  Il bambino infatti presenta: incapacità di distinguere lettere simili per la forma  (m e n; b e d) o per il suono (d e t), sostituzione di intere parole, omissione di lettere e sillabe in una parola (doni al posto di domani). Successivamente si evidenzieranno difficoltà nella correttezza, velocità e comprensione del testo. Durante la scuola dell’infanzia si può effettuare una valutazione dei prerequisiti per l’abilità di lettura, utile per rafforzare le competenze carenti ma la diagnosi di dislessia può essere fatta solo durante la seconda o la terza classe della scuola primaria. Ottenuta la diagnosi ai genitori sarà possibile chiedere un Percorso Didattico personalizzato appropriato al bambino e alle sue difficoltà.  Seguire questo percorso in classe e a casa non elimina il disturbo ma agevola l’apprendimento.

La Disortografia è la difficoltà dell’apprendimento della scrittura in bambini normalmente scolarizzati, in assenza di deficit sensoriali,neurologici. Si trova solitamente associata alla dislessia. I disturbi della scrittura si manifestano nel dettato (inversioni, trasformazioni, omissioni di lettere), nella copia (difficoltà nei processi di decodifica visiva) e nella composizione libera (brevità di testo,povertà del vocabolario, errori grammaticali) . Chi soffre di disortografia non rispetta le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto, non è in grado di tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici. Come per la dislessia, anche per la disortografia , ottenuta la diagnosi di DSA sarà possibile per i genitori chiedere alla scuola la predisposizione di un Percorso Didattico Personalizzato da seguire.

La Discalculia infine, è la difficoltà dell’apprendimento dell’aritmetica elementare, in bambini normalmente scolarizzati, in assenza di compromissioni di altre forme di ragionamento logico e simbolizzazione. Le difficoltà riguardano inizialmente la capacità di operare anche su piccole quantità, aiutandosi con le dita, difficoltà di scrivere il numero ed effettuare le operazioni,ci sono difficoltà di orientamento visuo-spaziale e di organizzazione sequenziale che si evidenziano sia nella lettura che nella scrittura dei numeri. Anche per la Discalculia una volta effettuata ed ottenuta la diagnosi di DSA sarà possibile per i genitori chiedere di un Percorso Didattico Personalizzato.

La diagnosi di  DSA può essere effettuata al termine della seconda elementare per dislessia e disortografia mentre la discalculia può essere diagnosticata alla fine della terza elementare. E’ necessaria un’attenta anamnesi e un esame neurologico. Successivamente, sottoporre il bambino ad una valutazione neuropsicologica, che, attraverso una serie di test, definisca il livello intellettivo e le abilità di lettura, di scrittura e di calcolo. Per ottenere risultati minimi, il bambino  deve fare grandi sforzi di concentrazione ed impegnare gran parte del suo tempo libero nei compiti. Deve, inoltre,  affrontare, quotidianamente  situazioni scolastiche frustranti ,leggere, scrivere e fare i conti davanti ai compagni, demotivandolo nell’apprendimento e nell’autostima. I DSA non si risolvono con il semplice esercizio di lettura, scrittura e calcolo ma è necessario svolgere un intervento abilitativo e/o terapeutico personalizzato, partendo da un’attenta analisi del quadro clinico  e la presa in carico globale del soggetto, inserito sia nella rete delle sue relazioni familiari che scolastiche, e tener conto delle caratteristiche neuropsicologiche del bambino, emerse nella valutazione. I DSA infine, hanno tendenza spontanea all’attenuazione e non ostacolano la realizzazione sociale del bambino.

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